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Appalti e Somministrazione illecita: reintrodotte le sanzioni penali

27/09/2024

Le nuove disposizioni introdotte dal Decreto PNRR 2024, entrate in vigore il 2 marzo 2024, segnano un ritorno alle sanzioni penali per il lavoro nero e la somministrazione illecita di personale. Queste modifiche legislative rispondono all’esigenza di contrastare il lavoro sommerso e le irregolarità negli appalti, soprattutto in seguito a gravi incidenti sul lavoro. Vediamo nel dettaglio le nuove regole e le conseguenze per chi viola la normativa.

 

Lavoro nero e sanzioni per la mancata comunicazione del rapporto di lavoro

 

Secondo il Decreto PNRR 2024, qualsiasi datore di lavoro privato che non adempie all’obbligo di effettuare la comunicazione preventiva di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato è soggetto a maxi sanzioni:

  • Multe fino a 46.800 euro per violazioni relative al lavoro nero.
  • In caso di recidiva, la sanzione può arrivare fino a 57.600 euro.

L’obiettivo principale è contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, che spesso si accompagna a situazioni di scarsa sicurezza sul lavoro, come dimostrato dai recenti incidenti nei cantieri.

 

Somministrazione illecita di personale

 

La somministrazione illecita si verifica quando un’azienda utilizza manodopera fornita da un soggetto non autorizzato o senza rispettare i requisiti previsti dalla legge. Il Decreto reintroduce sanzioni penali per questo tipo di violazione:

  • Arresto fino a 3 mesi per somministrazione illecita o fraudolenta.
  • Ammenda di 100 euro al giorno per ogni lavoratore coinvolto, applicata sia al somministratore che all’impresa utilizzatrice.

Questa misura è particolarmente severa poiché mira a punire chi, aggirando la normativa sulla somministrazione, utilizza lavoratori in condizioni non conformi, esponendoli a rischi e mancato rispetto dei diritti contrattuali.

 

Appalti non genuini e distacco illecito

 

Gli appalti non genuini sono contratti che nascondono una interposizione illecita di manodopera, un fenomeno in cui un’azienda esternalizza fittiziamente la manodopera a terzi, pur mantenendone il controllo. Anche il distacco illecito è una violazione frequente, soprattutto quando mancano i requisiti di temporaneità e interesse del distaccante.

Le sanzioni previste per queste violazioni sono le seguenti:

  • Arresto fino a un mese per appalti e distacchi non genuini.
  • Ammenda di 60 euro al giorno per ogni lavoratore coinvolto e per ogni giornata di lavoro prestata, sanzione applicata sia all’appaltatore fittizio che al committente.

 

Problematiche connesse ai “contratti di rete”

 

Con la diffusione dei contratti di rete tra imprese, si sono moltiplicati i casi di distacco illecito. Spesso le imprese della rete non si limitano a collaborare in termini di progetti comuni, ma forniscono manodopera alle altre aziende, eludendo i requisiti di legge. Anche in questi casi, gli organi di vigilanza sono chiamati a verificare l’effettiva natura dei rapporti di lavoro e a sanzionare eventuali irregolarità.

 

Conclusioni

 

Le nuove norme previste dal Decreto PNRR 2024 rafforzano la tutela dei lavoratori e contrastano le irregolarità nella gestione della manodopera. Le aziende devono essere particolarmente attente nell’utilizzo di forme di esternalizzazione del lavoro, come appalti, distacchi e somministrazioni, poiché l’uso improprio può portare a pesanti conseguenze penali e sanzioni economiche. Rivolgersi ad agenzie di somministrazione autorizzate e rispettare le normative è cruciale per evitare violazioni

 

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